giovedì 8 gennaio 2009

Educazione alimentare a scuola: si può fare di A.G.

Favorevole verso la nuova materia scolastica anche il sottosegretario al Ministero della Salute Francesca Martini: è indispensabile che i giovani adottino una sana alimentazione mirata al mantenimento di un peso corretto attraverso l'eliminazione di eccessivi carboidrati e l'inserimento di maggiori quantità di frutta e verdura. Del resto i dati su obesità e sovrappeso in Italia si confermano allarmanti: ne è coinvolto un bambino su tre. Si fanno così largo iniziative salutiste, come il progetto 'Frutta Snack', accreditato dalla Commissione Europea come 'best practice'.
Continuano a giungere dagli esponenti del Governo segnali di apertura per l’inclusione dell’educazione alimentare tra le materie di studio scolastico. Ad esprimersi in questa direzione è stato stavolta il sottosegretario al Ministero della Salute Francesca Martini: "l'educazione alimentare – ha detto Martini - dovrebbe diventare materia scolastica per incidere sullo stile di vita alimentare di bambini e adolescenti che una sana alimentazione deve essere mirata al mantenimento di un peso corretto attraverso l'eliminazione di eccessivi carboidrati e l'inserimento di maggiori quantità di frutta e verdura". Per il sottosegretario la scelta di far diventare materia di studio l’effetto che hanno gli alimenti sulla salute non è più una scelta didattica, ma una necessità impellente. A supportare la tesi di Martini sono "i dati allarmanti su obesità e sovrappeso in Italia". Le stime ufficiali dicono che l’Italia detiene il non invidiabile primato dei bimbi più ‘cicciotti’ d’Europa: una recente indagine - condotta nelle scuole italiane dal Ministero del lavoro, salute e politiche sociali e coordinata dall'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Miur e con l'Istituto nazionale di ricerca e nutrizione – ha fatto emergere che oltre il 35 per cento dei bambini frequentanti la terza elementare (quindi tra otto e nove anni) risultano in sovrappeso. E i motivi andrebbero soprattutto ricondotti alle cattive abitudini o la mancanza di sensibilizzazione adottata nell’ambiente casalingo e sociale: non a caso, in certe zone d’Italia, come la Campania, i dati diventano a dir poco allarmanti con un bimbo su due addirittura over-size.
E la scuola di fronte a questa situazione non può certo rimanere a guardare. Secondo il sottosegretario Martini non possono essere che apprezzate tutte le iniziative che incentivano a combattere gli stili alimentari errati. Come il progetto pilota 'Frutta Snack', che propone frutta e verdura in confezione monodose disponibile nelle scuole attraverso distributori automatici, apprezzato ed accreditato dalla Commissione Europea
come 'best practice': a Bruxelles, nel corso della presentazione del programma europeo 'School Fruit Schemes', Frutta Snack è stato infatti presentato come un’iniziativa in grado di contribuire all'elaborazione di un percorso tipo a supporto dei Paesi membri che entro il 2009 avvii programmi di sviluppo dei consumi di frutta e verdura.
08/01/2009
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=24779&action=view

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