sabato 29 marzo 2008








eTwinning è..



eTwinning è il gemellaggio elettronico tra scuole europee, un nuovo strumento per creare partenariati pedagogici innovativi grazie all'applicazione delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC).





Cosa fare

Prima di tutto registrarsi sul portale europeo.

Ogni registrazione è gestita dal docente referente che intende avviare in prima persona uno più progetti etwinning. Chi si registra è responsabile dei dati forniti, della loro completezza, correttezza e del loro aggiornamento; in particolare l'indirizzo di posta elettronica sarà il mezzo principale di contatto utilizzato nell'ambito del progetto. Docenti di uno stesso Istituto devono ripetere la registrazione se intendono lavorare indipendentemente. Se la scuola è già registrata il sistema permette di recuperare i dati forniti in precedenza. Questo consente di evitare inutili duplicazioni.

Una volta individuata una scuola partner sul motore di ricerca (il TwinFinder), disponibile sul Desktop - lo spazio di lavoro utente - eTwinning consente alle scuole gemellate di creare e gestire un progetto comune, un'attività didattica che sia innovativa ma soprattutto prolungata nel tempo.

Non ci sono infatti limiti temporali imposti, ma la garanzia di una continuità del progetto è uno dei requisiti richiesti.

Partecipare è semplice. Basta pensare a una collaborazione incentrata su un tema curriculare, di interesse specifico per la scuola, oppure su un argomento più generale (l' educazione interculturale, la pace...) e cercare una scuola che condivida gli stessi interessi.

Chi partecipa

Possono partecipare a eTwinning gli istituti scolastici riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione, incluse le scuole private parificate, di ogni ordine e grado.

Non è prevista, per il momento, la partecipazione dei Centri di formazione professionale come invece accade in Comenius (progetti bilaterali e formazione in servizio).

Superprova


eTwinning intende coinvolgere le scuole gemellate nella loro totalità, rivolgendosi non solo a studenti e insegnanti, ma anche ai dirigenti e a tutto il personale scolastico, nel confronto con realtà formative differenti.

Partecipano a eTwinning tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea, più Islanda e Norvegia.

Non si esclude la futura partecipazione della Turchia.





Perché partecipare

Il gemellaggio elettronico garantirà alle scuole partecipanti innumerevoli benefici: lo scambio di conoscenze ed esperienze, il confronto fra i metodi di insegnamento, l'arricchimento culturale, linguistico, e umano dei partecipanti, ma soprattutto la consapevolezza che viviamo in un' Europa unita, multilinguistica e multiculturale.

eTwinning è un modo di:

• usare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per accorciare le distanze;

• motivare gli studenti con attività innovative, nuove e interessanti;

• imparare cose nuove sui diversi sistemi scolastici nelle altre nazioni europee;

• condividere e scambiare opinioni in ambito pedagogico con altri insegnanti europei;

• mostrare la pratica educativa della scuola ai genitori e al contesto locale;

• approfondire la conoscenza delle lingue straniere;

• rafforzare la dimensione europea della cittadinanza.

L'Unità Nazionale eTwinning Italia, istituita all'interno dell'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ex Indire), in collaborazione con l'Agenzia LLP Italia, ha il compito di fornire informazioni e supporto alle scuole che partecipano al gemellaggio e contribuire alla diffusione di buone pratiche.

Per l'Unità nazionale eTwinning grande importanza rivestirà lo stretto raccordo con gli Uffici Scolastici Regionali (USR), al fine di sollecitare l'interesse per il gemellaggio da parte del territorio e di raccogliere le richieste e gli stimoli provenienti dalle Regioni.

L'Unità fornirà i seguenti servizi:

• Aggiornamento del portale italiano eTwinning

• Produzione di materiale promozionale

• Servizio di consulenza

• Helpdesk per gli insegnanti

• Monitoraggio della partecipazione all'azione sul territorio

• Contatti con le altre Agenzie Nazionali.

U.R.L. ( http://etwinning.indire.it/ )

Orientaonline Isfol.



Isfol Orientaonline: orientamento, scelta della professione, formazione. Una banca dati con informazioni per il lavoro, ampie schede professionali e una guida ai percorsi formativi.

U.R.L. ( http://old.isfol.it/orientaonline/ )

Scrittori d'Italia - Progetto Manuzio - Scuola on line.



Scrittori dItalia è la riproduzione in formato digitale dell'omonima collana di testi, fondata nel 1910 dall'editore Laterza di Bari sotto la direzione di Benedetto Croce, che ne curò il volume inaugurale dedicato ai Lirici marinisti. Fino al 1987 (anno di interruzione della collana, con L'Asino di Carlo de Dottori) sono state pubblicate 179 opere (alcune delle quali anche in seconde edizioni), pari complessivamente a 287 volumi, contro i circa 660 costituenti il piano originario della collezione.
Croce fissò i criteri editoriali che sono il segno distintivo della collana, che pubblica i testi senza introduzione e commento, e con note e apparati filologici e indicali posti in appendice.
La realizzazione del progetto, commissionato dal Comitato guida di Biblioteca Digitale Italiana (BDI) al Dipartimento di Italianistica e Spettacolo dell'Università di Roma La Sapienza, è stata resa possibile grazie al generoso e illuminato gesto di liberalità dell'editore Laterza, che ha consentito l'accesso libero e senza alcun onere per il lettore a una prestigiosa collana, vero e proprio monumento della tradizione editoriale e culturale italiana del '900.
Il processo di digitalizzazione è stato curato da Biblioteca Italiana (operante presso il Dipartimento di Italianistica e Spettacolo dell'Università di Roma La Sapienza), ed effettuato in osservanza agli standard indicati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tutti i testi sono riprodotti in formato immagine (JPG e TIFF) e i relativi metadati descrittivi corredati da identificatori, che puntano ai record catalografici di SBN (per la descrizione completa), e a Biblioteca Italiana, qualora della medesima opera siano disponibili altri formati (XML/TEI e HTML).
Complessivamente sono state digitalizzate 125.171 pagine. La qualità, non sempre ottimale, delle immagini è da ascriversi alla tipologia del supporto cartaceo che, sia pure di ottima fattura, presenta naturali ondulazioni dovute in parte all'assenza di legature rigide.
U.R.L. ( http://www.bibliotecaitaliana.it/exist/ScrittoriItalia/index.xml )


Biblioteca (progetto Manuzio)

U.R.L. ( http://www.liberliber.it/biblioteca/index.htm )



Provate a immaginare un libro di scuola che non si paghi. Un libro vero, stampato, con tutto quello che serve per studiare: ma gratuito. Provate a immaginare un libro di scuola che cresca ogni anno, che si arricchisca di nuove proposte, idee, contributi. Provate a immaginare un libro che, prima di finire sui banchi della vostra scuola, nasca da altri banchi, si nutra del pensiero e del lavoro di altre scuole. Provate a immaginare di diventare voi autori di questo libro. In una parola: provate a immaginare Scuola OnLine, a pensare come potrebbe essere.
Abbiamo iniziato, su queste pagine, la pubblicazione del primo libro di scuola gratuito. Un libro che ogni insegnante potrà adottare, scegliendo se usarlo così com’è, o darlo ai suoi studenti dopo averci messo dentro il proprio sapere, i propri studi, le proprie proposte. Un libro che ciascuno studente potrà stampare e portare a scuola, o consultare da casa collegandosi con la Rete. Un libro che si potrà diffondere e fotocopiare liberamente, in tutto o in parte, senza dover pagare diritti a nessuno. Un libro che professori e studenti potranno arricchire, migliorare, contestare. Un libro, infine, che vuol essere il primo di molti altri libri. Questo, però, non dipende solo da noi.
C’è chi sceglie di manipolare le sementi e poi ne brevetta i segreti. C’è chi crede che la musica appartenga alle major, e invoca le manette per chi se la scambia gratis. C’è chi pensa che si possa dare un prezzo a tutto, che anche la scuola abbia un prezzo, e che in nome di questo prezzo si possa buttar via la qualità del servizio pubblico, la dignità e la continuità dell’insegnamento, la libertà di studiare e imparare. C’è chi lo pensa. Noi, però, non lo pensiamo.
Il sapere è di tutti, quindi di nessuno. Anche la scuola è di tutti: di chi la frequenta, di chi ci lavora, di chi la fa vivere. Anche Internet è di tutti. La conoscenza ha una metafora privilegiata, la navigazione: dall’andar per mare di Ulisse al navigare nella rete di Internet. Perciò, ecco l’idea: perché non costruire, grazie a Internet, dei libri di scuola senza prezzo di copertina? Perché non mettere insieme le esperienze di chi vive nella scuola, giorno per giorno, anno per anno? Perché non cominciare ad organizzare, almeno in parte, l’enorme flusso di informazioni - che su Internet è già presente, ma che non sempre è facilmente reperibile - in modo che possa trarne vantaggio chiunque, compreso chi di Internet conosce solo il nome?
Noi pensiamo che ci si possa provare. Abbiamo preparato, per partire, un primo semplice progetto, basato sulla comunicazione, cioè la trasmissione agli altri di messaggi essenziali. Se funziona, avremo dato uno strumento in più alla scuola. E se non funziona, avremo forse dato un’idea a qualcuno. Partiremo dalla realizzazione di un manuale di italiano per i Licei. Un manuale che offra un’ informazione storica essenziale (quella che concretamente si utilizza nella pratica scolastica); che offra una scelta antologica vasta (non abbiamo il problema della carta: ogni insegnante e studente potrà stampare solo i testi che utilizza); che sia aperto ai contributi, alle analisi e agli approfondimenti di tutti coloro che vorranno concorrere a scriverlo (se esiste Internet, sarà anche il caso di approfittarne).
Quando sarà pronto il primo volume del manuale, troverete su questo sito:

1. Un file in formato pdf, stampabile, impaginato esattamente come un libro tradizionale, che potrà essere distribuito (anche in fotocopia) a tutti gli studenti; il file conterrà un profilo storico e una antologia della letteratura italiana. Sarà dunque, a prima vista, solo il classico libro da leggere e da studiare.
2. Un file in formato rtf, con gli stessi contenuti e le stesse caratteristiche del primo, ma che potrà essere aperto e modificato da ogni insegnante, in relazione alle proprie esigenze, alle proprie idee, alla propria esperienza. Sarà dunque, almeno in parte, un libro da scrivere o da completare: non perché, rispetto a noi, gli altri colleghi siano “migliori”; ma perché essi, ed essi soltanto, possono essere consapevoli di ciò che serve a loro e ai loro studenti.
3. Una prima serie di analisi dei testi letterari (a partire da quelle riportate nel nostro file-libro), nate dalla pratica della scuola e da utilizzare all’interno di essa. Sarà un’area destinata ad arricchirsi col tempo, perché la scelta serve a comprendere e narrare la letteratura sotto più profili.
4. Una biblioteca on-line destinata a contenere analisi dei testi, saggi e approfondimenti, aperta al contributo di tutti e pronta ad accogliere le idee, le proposte e le sollecitazioni di chiunque vorrà partecipare, perché non vogliamo un mare vuoto, ma fecondo di isole.

Le isole di Scuola onLine saranno gratuite: potrete affiancarle ai testi scolastici tradizionali, potrete usarle al posto di essi, potrete distribuirle come volete. Vorremmo realizzare - scusate la presunzione - un arcipelago di conoscenze per riflettere sui contenuti: non per aggiungere informazioni, ma per fornire strumenti di interpretazione e di comprensione. Se ne avete voglia, potrete migliorare il nostro arcipelago e aiutarci a migliorarlo. Questo libro, per intenderci, assomiglierà a Linux, non a Windows. Perciò una sola cosa non sarà consentita: appropriarsi di esso a scopo di guadagno.
Tutto ciò che troverete su Scuola OnLine sarà provvisorio: il nostro lavoro è concepito per crescere nel tempo, con i contributi e le proposte di chi vorrà aderire al nostro progetto. Noi crediamo in una scuola diversa ma di tutti, dove l’innovazione culturale non sia separata da una migliore organizzazione del lavoro e da una maggiore soddisfazione di chi ci crede e vi opera. Il libro di scuola non deve essere solo un ricordo noioso di anni giovanili ed una nota dolente per le nostre finanze, ma una risorsa disponibile per tutto il percorso di vita. E deve crescere con noi!
Scuola OnLine nasce dall’idea di un gruppo di insegnanti di Lettere. Per questa sola ragione, sarà l’Italiano il nostro punto di partenza. Ma lo spazio di ScuolaOnline è a disposizione di chi voglia aderire al progetto anche per altre discipline.
Se siete interessati a collaborare al manuale di Italiano e agli altri progetti che aderiscono a Scuola OnLine, cliccate qui.
Se volete scrivere a Scuola OnLine e per ricevere al vostro indirizzo di posta elettronica aggiornamenti sul progetto Scuola OnLine, cliccate qui.
Per consultare il piano della Letteratura Italiana di Scuola OnLine e seguire l’avanzamento del lavoro, cliccate qui.
U.R.L. ( http://www.scuolaonline.wide.it/index.html )

Sistema Informativo Excelsior.







Excelsior è il Sistema Informativo realizzato per il decimo anno consecutivo da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro. Unioncamere, attraverso l’indagine Excelsior, intervista ogni anno oltre 100.000 imprese con almeno un dipendente di tutti i settori economici e di tutte le tipologie dimensionali, per chiedere di rendere noto in modo analitico il proprio fabbisogno di occupazione per l’anno in corso. Per ampiezza e profondità di analisi, Excelsior è lo strumento informativo più completo oggi a disposizione dell’opinione pubblica per la conoscenza dei fabbisogni delle imprese sul mercato del lavoro.

In base ai risultati dell’ultima indagine svolta, relativa ai programmi di assunzione delle aziende per il 2007, l’occupazione dovrebbe continuare a crescere: il saldo previsto tra assunzioni e uscite di personale si mantiene positivo e si attesta al +0,8% dello stock, pari alla creazione netta di 83.000 nuovi posti di lavoro nell’arco dell’anno (contro i 99.200 del 2006). Si tratta di un tasso di variazione inferiore di oltre un punto percentuale rispetto a quello stimato per il PIL e lascerebbe quindi presagire, nel breve termine, un maggior equilibrio tra crescita economica e produttività, anche come conseguenza di una generale riformulazione della domanda di lavoro a vantaggio dei profili a maggior qualificazione.

La crescita occupazionale attesa per il 2007 si presenta come sintesi di fenomeni di entità diversa dal passato. Il tasso in entrata è il più elevato dall’inizio di questo decennio (poco meno di 840.000 assunzioni, pari al 7,8% della base occupazionale) ma, al contempo, il fl usso delle uscite (oltre 756.000, pari a ben il 7,0% dello stock) risulta in crescita molto forte rispetto al 2006 (anno in cui si era attestato al 5,6%), indicando cosi un elevato turnover occupazionale all’interno del nostro tessuto di imprese industriali e terziarie.

Le piccole aziende sono quelle attraversate dai cambiamenti più profondi, che si riflettono in maniera evidente anche sulla domanda di lavoro. Nelle imprese con meno di 50 dipendenti, il turnover occupazionale appare particolarmente intenso e il saldo fra assunzioni e uscite risulta più basso rispetto al recente passato: si prevedono per il 2007 oltre 72.000 posti di lavoro in più, contro i circa 112.000 dell’anno precedente (+1,3% il tasso di variazione, a fronte del +2,0% del 2006).

Un atteggiamento “proattivo” rispetto alla congiuntura favorevole caratterizza invece le imprese di medie e grandi dimensioni, che sembrano voler espandere la base occupazionale non solo per far fronte a un aumento degli ordinativi, quanto anche per la volontà strategica di individuare e sfruttare nuove fasce di mercato, in Italia e all’estero. Se, da un lato, si prevede una sostanziale stabilità per la classe 250-499 dipendenti (che rappresenta un risultato pur sempre migliore rispetto al -0,3% del 2006), dall’altro tornano invece positivi i tassi delle medio-piccole (+0,3% per quelle tra i 50 e i 249 dipendenti) e delle grandi imprese (oltre 500 dipendenti), che dovrebbero chiudere l’anno con una leggera espansione della base lavorativa (circa 4.500 dipendenti in più, pari a un tasso del +0,2%).

Alcune variabili comportamentali delle imprese sembrano influire in misura intensa sui programmi di assunzione. La prima di tali variabili è rappresentata dalle performance di mercato: il 40% delle aziende che hanno visto aumentare il giro d’affari nel 2006 ha programmato almeno una assunzione nel 2007, circa 14 punti in più rispetto alla media (26,5%). Anche l’adozione di strategie aggressive (sul versante dei prodotti o dei mercati) implica, nel complesso, un impatto positivo in termini di domanda di lavoro, visto che la quota di imprese assumenti sale fino al 37% per quelle che hanno sviluppato nuovi prodotti o servizi e al 38% per quelle che operano all’estero.

Vi è, tuttavia, una fascia ancora consistente di operatori (facenti riferimento essenzialmente ad aziende di piccole e piccolissime dimensioni, concentrate nel settore manifatturiero e localizzate al Centro-Sud) che è stata solo lambita dall’andamento più favorevole dei mercati e non mostra una particolare fiducia nella capacità pervasiva della ripresa nell’immediato futuro, tale da legarvi anche una nuova espansione dei programmi occupazionali. Ma il 9,3% delle aziende si dichiara comunque pronto a creare nuova occupazione al verificarsi di determinate condizioni, riconducibili essenzialmente alla riduzione del costo del lavoro o della pressione fiscale.

In questa particolare fase del ciclo economico, le aziende italiane appaiono fortemente impegnate nella riorganizzazione del fattore lavoro. Si va diffondendo un generalizzato orientamento all’ammodernamento degli impianti produttivi (come dimostra la recente ripresa degli investimenti privati nel nostro Paese, con un +3,2% atteso nel 2007), a conferma di strategie aziendali volte alla ristrutturazione del processo produttivo, necessaria per affrontare con maggiori possibilità di successo la competizione sui mercati esteri e domestici. A tali strategie si ricollega la chiara ripresa - in termini sia assoluti, sia relativi - della domanda di figure professionali di livello elevato (dirigenti, professioni intellettuali e tecniche), per le quali si prevedono complessivamente oltre 152.000 assunzioni nel 2007, contro le 115.000 circa dell’anno precedente. Questo comporta la crescita di quasi un punto e mezzo percentuale in termini di incidenza sul totale, che per il 2007 dovrebbe raggiungere il 18,1% (era infatti pari al 16,6% nel 2006). Ancor più orientate all’investimento in queste figure high skill sono le imprese operanti nei distretti industriali (19,6%) e nelle province di media impresa a caratterizzazione industriale (21,6%).

Le aziende che sono riuscite a superare le recenti difficoltà puntando su fattori come la qualità, l’innovazione di prodotto, l’ampliamento e la diversificazione delle modalità di approccio ai mercati, perseguono però oggi anche obiettivi nuovi: obiettivi che si sintetizzano nel volontà di conseguire una maggiore efficienza produttiva, necessaria a “industrializzare” (sul versante produttivo e commerciale) i risultati raggiunti negli ultimi anni. È probabilmente da ricondurre a tale motivazione il maggior fabbisogno di figure legate all’efficienza di alcune funzioni trasversali (addetti alla logistica e addetti agli acquisti, questi ultimi richiesti soprattutto dalle imprese industriali) e all’efficienza dei processi produttivi e gestionali, soprattutto con l’innesto di ICT.

A conferma della maggiore attenzione posta dalle imprese al livello di qualificazione delle professioni “in entrata” va evidenziato che la domanda di personale con un’istruzione di livello universitario è aumentata di circa 16.000 unità (arrivando a contare 75.300 entrate, contro le 59.400 dell’anno precedente), tanto da portare i laureati a rappresentare il 9% delle assunzioni complessivamente previste per il 2007 (era l’8,5% nel 2006). Mostra ulteriori segnali di crescita anche la richiesta di diplomati (oltre 57.000 in più da un anno all’altro, contro gli appena 18.000 del 2006), che concentrano il 35% della domanda di lavoro (circa un punto in più dello scorso anno).

Le aziende chiedono sempre più qualificazione ma offrono anche più formazione. L’orientamento a far fare un “passaggio in formazione” ai neo-assunti appare ancor più diffusa con riferimento ai programmi occupazionali per il 2007 e interesserà una quota pari a circa i tre quarti delle entrate previste, la più elevata degli ultimi cinque anni. Tale orientamento cresce con l’innalzamento del livello di istruzione richiesto: si va dal 68% dei lavoratori con la sola licenza della scuola dell’obbligo all’81% di quelli ai quali è chiesto un titolo universitario.

Il ricorso a iniziative di formazione per i neo-assunti può essere letto anche come una leva attraverso la quale le imprese contano di poter in una certa misura bilanciare il gap fra il profilo atteso e quello poi effettivamente assunto. In tal modo contano quindi di superare alcuni possibili problemi in fase di reclutamento legati al livello di qualificazione delle figure in entrata (segnalati per una assunzione su tre delle circa 250.000 per le quali le aziende prevedono di incontrare difficoltà nella ricerca).

Il fattore che sembra maggiormente influire nel differenziare i programmi occupazionali delle imprese (in termini sia di entità dei flussi, sia di caratteristiche dei profili professionali in entrata) appare il contesto geo-economico nel quale l’unità produttiva è inserita. Nel recente passato, il ruolo delle piccole e piccolissime imprese - con particolare riferimento a quelle localizzate nel Mezzogiorno – era stato individuato come il principale motore della crescita occupazionale del nostro Paese. Le attese per il 2007 portano invece a ridimensionare tale fenomeno: nel 2006, le unità produttive fino a 9 dipendenti generavano il 93% del saldo occupazionale, percentuale che quest’anno dovrebbe invece scendere al 72%; le regioni meridionali contribuivano (nelle previsioni) per il 42% all’incremento totale del lavoro dipendente, mentre per il 2007 tale quota non supera il 35%.

Anche se la crescita più elevata nella domanda di lavoratori alle dipendenze è attesa anche per il 2007 al Sud, il relativo tasso di variazione appare sensibilmente più basso del passato (+1,3%, contro il +1,9% del 2006). Tale tendenza porta a imputare essenzialmente a questa ripartizione territoriale la riduzione del saldo occupazionale atteso, visto che per le altre aree del Paese si rilevano tassi del tutto simili a quelli dell’anno precedente.

Accanto alla minore capacità (rispetto al recente passato) di creare nuova occupazione al Sud, vi è anche un gap nel “profilo qualitativo” della domanda di lavoro. Nel Mezzogiorno i laureati rappresentano solo il 5,5% delle assunzioni previste per il 2007 (la metà del Centro-Nord) e le professioni high skill (dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici) superano di poco il 12% del totale (8 punti in meno rispetto al resto del Paese). Maggiore è invece l’attenzione posta alle competenze acquisite on the job: al 60% delle figure in entrata si richiede il possesso di una specifica esperienza lavorativa, contro il 52% delle altre regioni d’Italia. La ripartizione del Sud e delle Isole è tuttavia l’unica per la quale si rileva un incremento nella quota di assunzioni a tempo indeterminato tra le previsioni per il 2006 e quelle per il 2007, passata rispettivamente dal 50,5% al 51,6% del totale.

Negli orientamenti degli imprenditori italiani, il ricorso al contratto a tempo indeterminato per le nuove assunzioni continua a perdere peso (dal 60% del 2001 al 45,4% del 2007). Ciononostante, non è avvenuto il temuto “sorpasso” da parte del contratto a tempo determinato: i posti permanenti rappresentano ancora la quota più rilevante delle assunzioni, anche se il gap che li separa da quelli con contratto a tempo determinato (passato dal 41,1% al 42,6% tra il 2006 e il 2007) si affievolisce sempre di più e raggiunge i circa tre punti percentuali nelle previsioni per il 2007. Il maggiore ricorso ai contratti a tempo determinato non è però andato solo a scapito della modalità a tempo indeterminato ma anche di gran parte delle altre tipologie “atipiche” o “non standard” (e, spostandosi sul lavoro indipendente, probabilmente anche dei contratti a progetto).

La proiezione delle previsioni Excelsior per il 2007 sulla domanda di lavoro al 2010 porta a stimare un tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni pari al 61,5%, distante quindi ben 8,5 punti dall’Obiettivo della Strategia di Lisbona. Tra le regioni italiane solo l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige e la Lombardia sono destinate a raggiungere l’Obiettivo del 70%, mentre le altre regioni settentrionali e quelle centrali (ad eccezione del Lazio, che supererebbe di poco il 62%) si attesteranno su valori compresi tra il 65% e il 69% circa. Tra le regioni meridionali, particolarmente contenuto appare ancora il dato di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, per le quali si prevede che il tasso di occupazione rimanga al di sotto del 50%.

U.R.L. ( http://excelsior.unioncamere.net/hyper/ver4/index.htm )

Guida alla normativa utile in ambito scolastico.


http://www.didaweb.net/normattiva/img/logo7.jpg
IL PROGETTO
Il progetto dell'area web amministrativa è nato per caso, dall'esigenza di voler individuare e raccogliere la normativa relativa all'amministrazione scolastica e classificarla per argomento.
Un "titolario virtuale" che vorrebbe avviarsi ad essere una raccolta organica di dati normativi illustrati in ordine di argomento e suddivisi in ordine cronologico.
Ogni argomento può essere selezionato anche in riferimento all'oggetto, per questo sotto ogni "cartella pensile" virtuale appaiono sottotitoli che diventano link per individuare direttamente un ipotetico interesse o una necessità dell'utente.
Ogni argomento è predisposto con la possibilità di ampliamento con scheda/modulo/fac-simile di domanda, software che possono essere inseriti da chiunque abbia materiale a disposizione e ne voglia condividere l'utilità, in virtu' di un fare collaborativo difficile da realizzare ma non impossibile.
L'archivio virtuale così come si presenta sarà sempre in movimento si propone di essere aggiornato e arricchito periodicamente con leggi, decreti e circolari pubblicate nel tempo.
U.R.L. ( http://www.didaweb.net/normattiva/progetto.php )

venerdì 28 marzo 2008

Zai.net : la rivista degli studenti.



Zai.net Magazine è una rivista mensile scritta dagli studenti per gli studenti che ne sono allo stesso tempo redattori e lettori. Viene ricevuto da 34192 classi delle scuole superiori ed è senza dubbio il più grande laboratorio di scrittura giornalistica dedicato ai giovani, attualmente operante in Italia. Zainet Magazine è caratterizzato da approfondimenti nazionali integrati da contributi locali provenienti dalle redazioni di Torino, Roma, Aosta, Savona e dalla redazione on-line. Una vera e propria community di giovani reporter.

Per entrare nella redazione di Zainet in veste di reporter, fotografo, illustratore, opinionista, scrivi a redazione@zai.net o telefona al numero 06-47881106

U.R.L. ( http://zai.net/magazine.php?menu=28&page_id=15 )

POF di Territorio: evitare il progettificio e finalizzare l’uso delle risorse di Eugenio Bastianon.


POF di Territorio: evitare il progettificio e finalizzare l’uso delle risorse di Eugenio Bastianon*

Quale la mission della scuola? Erogazione
di un servizio formativo e basta,
apertura ai rapporti col territorio,
fucina di progetti per ampliare la gamma
dell’offerta? Il dibattito sulla scuola ha oggi
come tema di fondo la questione dell’Autonomia,
ovvero come e in quale ambito è possibile
rendere le istituzioni scolastiche protagoniste
della propria offerta formativa coordinando
il POF con gli altri soggetti.
Cosa vuol dire questo? Da più parti emerge
un dubbio: le scuole si sono trasformate in
progettifici? Il dubbio è sensato perché, alla
fine, si tratta di capire se una cattiva governance
dell’Autonomia possa comportare lo
smarrimento da parte delle scuole della propria
mission formativa.
Un nodo fondamentale è rappresentato dal
livello di qualità delle attività erogate rispetto
alle risorse impiegate. Una descrizione
puntuale di questo aspetto è stata evidenziata
già nel 2004 in un’indagine sull’Autonomia
scolastica condotta dalla Corte
dei Conti. Si legge nella delibera (1):
“L’ampia disamina effettuata consente di
evidenziare quali dovrebbero essere le tematiche
da approfondire sia da parte dei Collegi
dei revisori, sia, successivamente, dagli
USR e dall’Amministrazione centrale per ricostruire
il quadro sistematico degli andamenti
dell’Autonomia.
" La coerenza dei Piani per l’offerta formativa
con la specifica missione di ciascun
istituto nel contesto territoriale socio-economico
di riferimento.
" Il rapporto fra l’impiego di docenti interni
all’istituto ed il ricorso ad esperti esterni.
" La scelta di porre interamente a carico
del sistema famiglie determinate attività
anziché altre.
" Il corretto dimensionamento dei progetti
in relazione alle risorse disponibili.
" La capacità degli istituti di rapportarsi alle
altre istituzioni presenti nel territorio.
" La valutazione di economicità dei progetti,
tenendo conto della customer satisfaction.
" L’impatto dell’attività didattica extracurriculare
sulla dispersione scolastica e sulla
riduzione dei debiti formativi nei primi
anni dei cicli scolastici, in particolare
quello secondario superiore.
"Il livello di realizzazione delle iniziative a
rete che coinvolgono più scuole, rispetto a
quelle individuali.
" La valutazione delle disomogeneità nella
realizzazione dei progetti prioritari comuni
a tutte le scuole di un determinato ciclo.
" L’incidenza, nei POF, di attività strumentali
non immediatamente riferibili agli
utenti del servizio.
I punti messi in evidenza dalla Corte dei
Conti pongono al centro dell’attenzione la
questione della buona governance e della
qualità della gestione dei POF, ovvero:
coerenza tra progetti, mission delle scuole
e richieste effettive degli studenti e delle
famiglie;
reale valenza formativa dei progetti, in relazione,
ad esempio, alla dispersione scolastica
e al recupero dei debiti formativi;
effettiva capacità/volontà delle scuole di
realizzare sistemi formativi in rete;
compatibilità tra progetti e risorse economiche.
LA GOVERNANCE DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE: UN CONFRONTO
DA UN’ANALISI SUL CAMPO
Il rapporto tra la governance delle singole
scuole e quella del territorio è stata evidenziata
in una ricerca del FORMEZ condotta in
collaborazione con Anna Armone e Mario Di
Mauro. La ricerca ha esaminato l’offerta formativa
in alcune scuole di tre regioni: Veneto,
Lazio e Calabria. L’indagine sul campo in
Veneto è stata curata dal sottoscritto.
Esaminiamo il caso di due licei, i cui nomi sono
sostituiti da due sigle: Liceo Ae Liceo B.
La tipologia di offerta delle due istituzioni
scolastiche rispecchia la storia delle scuole.
ras
IlLICEOAha uno sviluppo ormai plurisecolare
e nulla sembra possa intaccarne l’identità
di fondo.
É come se il variare di generazioni di insegnanti
e presidi all’interno di una organizzazione
a legami deboli come la scuola e il
mutare del contesto sociale, politico ed economico
non fossero in realtà in grado di
cambiarne il patrimonio genetico fatto di fama
e tradizione che si tramanda di generazione
in generazione (2).
IlLICEOBè di formazione relativamente recente
e vi operano ancora, con slancio ed entusiasmo,
gli insegnanti e la dirigenza che
l’hanno fondato.
In realtà, i due licei non affermano la propria
identità, e quindi la propria differenza, a livello
di offerta curricolare di base, che risulta
sostanzialmente analoga, con la comune valorizzazione,
ad esempio, dell’inglese.
Il luogo dove emerge la particolarità di vision
e di mission sono i progetti extracurricolari,
cui viene affidato il compito di far pesare
la scuola nella situazione di quasi mercato
in cui si trova ad agire nella ricerca di
utenti/clienti. L’identità delle due scuole viene
affermata con:
•una parsimonia classicamente equilibrata
ed armoniosa (Liceo A) (3).
• una vastità di offerta, nel nome della risposta
al territorio e al mondo giovanile
(Liceo B).
Ecco una sintesi delle variabili che descrivono
l’offerta e alcuni dati di gestione.
LICEO A
11 progetti,
16 euro investiti in progetti per alunno,
il progetto più penalizzato a livello di finanziamenti
è quello sul Teatro e scuola con 6 euro
per alunno,
il progetto con più alta percentuale di finanziamento
per alunno è la Lingua straniera, con
41,3 euro.
LICEOB
31 progetti,
11 euro investiti in progetti per alunno,
il progetto meno finanziato risulta l’Eccellenza
in matematica con 0,4 euro per alunno (in un
contesto con altri 6 progetti finanziati con meno
di un euro per alunno),
il progetto più finanziato è quello delle gite scolastiche
con 93,8 euro per alunno.
Dai dati emersi sembra educativamente
premiante la scelta del Liceo A per almeno
due ragioni:
" il progetto più finanziato, nel Liceo A, è
concretamente formativo (Lingue straniere)
mentre quello più finanziato nel Liceo
B (gite) può risultare vago nelle sue ricadute
culturali;
" la soglia minima di finanziamento, nel
Liceo A(6 euro per Teatro e scuola) mantiene
proporzioni accettabili, mentre c’è
da interrogarsi sull’effettiva rilevanza dei
6 progetti finanziati al Liceo B con meno
di 1 euro per alunno.
Vale quindi la pena di verificare quali siano
le possibili conseguenze sull’identità delle
scuole di un così diverso approccio alla questione
progetti.
PROFILO DELLE COMPETENZE
L’indicatore utilizzato non può che essere
quello delle competenze, dove competenza
non indica qui, chiaramente, il semplice saper
fare, ma ciò che una scuola, e una qualsiasi
organizzazione, ritiene la caratterizzi
di fronte ai propri stakeholder.
LICEO A - Il modello di offerta formativa adottato
mi sembra lo qualifichi come scrupoloso
ed austero custode della mission formativa
che ritiene propria di un liceo classico.
Dal punto di vista del profilo delle competenze
delle professionalità operanti, gli insegnanti
si definiscono per la capacità di gestione
del processo operativo, secondo un in-
9
La competenza è l’indicatore dell’identità,
ossia della mission formativa di una scuola
ras
Note: (1) Corte dei Conti, Delibera n. 19/2004/G.
(2) G. P. Quaglino La vita organizzativa, Raffaello Cortina
Editore, Milano 2004.
(3) L. Benadusi, F. Consoli (a cura di) La governance della
scuola. Istituzioni e soggetti alla prova dell’autonomia, Il
Mulino, Bologna 2004.
(4) G. Rebora I capi azienda in Italia e i modelli di management
e leadership, Guerini e Associati, Milano 2004.
(5) A. Armone, L. Lelli, I. Summa Manuale del dirigente
scolastico, Editori Laterza, 2002.
segnamento lineare, con una relazione sempre
precisa e netta tra processo didattico,
obiettivi e risultati.
Il Dirigente, d’altra parte, assume con una
certa chiarezza le caratteristiche del dirigente-
manager, titolare di ruoli e funzioni
chiaramente non solo sovraordinati ma anche
distinti da quelli della docenza e dei diversi
collaboratori che lo rappresentano,
avendo come interlocutori diretti gli organi
di controllo centrali e locali.
LICEO B - L’Istituto in quanto tale sembra
assumere i tratti di un’impresa di servizi,
con un’interpretazione della propria mission
decisamente ampia ed articolata. Gli
insegnanti, anche al di là di una precisa, comune
ed esplicita consapevolezza, si vanno
configurando come attori sociali, impegnati
in progetti collettivi fondati sull’analisi delle
situazioni quotidiane.
Il Dirigente appare qui come un leader e manager
esperto in strategie di marketing, impegnato
ad assicurare l’accountability del proprio
istituto soprattutto presso gli Enti locali.
Dal confronto fra i modelli di competenze esaminati
emerge dunque una differenza sostanziale
nel modo di porsi sul mercato da parte dei due
istituti. Rispetto alla domanda-offerta di formazione,
infatti, il Liceo A punta tutto sulla qualità
della propria offerta, mentre il Liceo B insegue
piuttosto la domanda adottando strategie di
marketing. Alla luce dei risultati, tuttavia, quest’ultima
via sembra comportare un forte rischio
di smarrire la mission liceale.
QUALE TERRITORIO?
Nella definizione della propria identità formativa,
nessuna scuola può comunque prescindere
da una valutazione essenziale:
quella della realtà in cui è inserita.
La domanda di fondo è: quale è il territorio di
riferimento di una scuola? Cosa si intende, o
cosa si dovrebbe intendere, per territorio?
L’impressione è che l’attuale situazione di
quasi mercato corra il rischio di trascinare le
scuole nella rincorsa a tutte le più diverse richieste
del contesto sociale e non a cercare, o a
chiedere, un quadro organico di riferimento.
Esemplare da questo punto di vista è l’elaborazione
dell’offerta negli istituti tecnicoprofessionali,
cui è stata tradizionalmente
affidata in Italia la formazione dei quadri intermedi
che hanno caratterizzato lo sviluppo
industriale ed economico e la mobilità sociale
del nostro Paese (4).
Sembra quindi evidente che, una corretta e
produttiva elaborazione dell’offerta formativa
in questo tipo di istituti non può essere
fondata esclusivamente sull’analisi del territorio
di cui sono o possono essere capaci i
singoli istituti, ma deve piuttosto riferirsi ad
un concetto più ampio, tratteggiato da una
governance interistituzionale di respiro necessariamente
provinciale o regionale. Solo
a questo livello è possibile tener conto:
della contraddittorietà, in alcuni casi, delle
richieste del sistema produttivo che, da una
parte sollecita nella forza lavoro nuove abilità
e conoscenze, coniugate ad un’elevata capacità
di adattamento e di apprendimento e,
dall’altra, esplicitano spesso una domanda di
lavoro ancora scarsamente qualificato;
delle prospettive reali di sviluppo dell’economia,
nell’articolazione di tutti i suoi distretti;
dei fondi europei destinati a sostenere la
partecipazione delle piccole e medie imprese
a bassa tecnologia a progetti di ricerca e sviluppo
messi a punto in collaborazione con il
sistema dell’istruzione-formazione.
10
L’offerta formativa va definita
da una governance interistituzionale
a livello provinciale o regionale
ras
IN QUALE SEDE IL LIVELLO DI CONCERTAZIONE DEL POF?
Il problema non è di poco conto: non si tratta,
infatti, di negare la spinta propulsiva della
legislazione sull’Autonomia o il rapporto
scuola-territorio.
Si tratta, piuttosto, di stabilire quale possa
essere il territorio con cui entra in relazione
ogni singolo istituto, con quali chiavi di lettura,
con quali stakeholder, con quali finalità
e con quale relazione con il primario
compito di educazione ed istruzione (5).
Alla luce della nuova normativa è possibile,
legittimo e produttivo immaginare un Piano
dell’offerta formativa elaborato, innanzi tutto,
a livello regionale e poi provinciale, che
stabilisca in modo unitario, e nello stesso
tempo articolato, quale debba essere la relazione
tra il sistema scolastico in tutte le sue
caratterizzazioni e il proprio territorio.
La normativa di base è costituita dalla legge
15 marzo 1997, n. 59, dal decreto legislativo
31 marzo 1998, n. 112, dal DPR 18 giugno
1998 n. 233 che affida alle Regioni il
compito di adottare i criteri generali in base
ai quali le conferenze provinciali devono realizzare
i piani di dimensionamento delle istituzioni
scolastiche ai fini dell’attribuzione
dell’autonomia e della personalità giuridica.
La riforma del Titolo V della Costituzione,
varata nel 2001, ha precisato le competenze
tra Stato e Regioni, successivamente confermate
dalla sentenza della Corte Costituzionale
del 12 gennaio 2005.
Su questa linea Regioni e Province hanno
cominciato a muoversi già da qualche anno.
Da citare, ad esempio, il “Patto per lo sviluppo
dell’Umbria”, sottoscritto già il 27 giugno
2002.
Gli obiettivi del Patto sono:
miglioramento della coerenza e del raccordo
tra processi formativi e mondo del
lavoro;
potenziamento degli strumenti dell’alternanza
e dello sviluppo del sistema della
formazione continua e della formazione
permanente;
potenziamento di infrastrutture e servizi
per il diritto allo studio universitario;
introduzione di standard di qualità nel sistema
regionale della formazione e dell’orientamento;
sviluppo di un sistema di formazione superiore
basato sull’integrazione Università-
ricerca scientifica con la formazione
professionale e il mondo delle imprese.
L’orizzonte del Patto rappresenta un vero e
proprio programma di governance:
•del sistema scuola-università,
•del sistema scuola in relazione al territorio,
•del territorio attraverso la scuola.
I contraenti del patto interistituzionale sono
ben 32 tra cui gli Enti locali, organizzazioni
sindacali e rappresentanze di tutti i comparti
produttivi compreso il terzo settore.
In attesa della messa a punto della legge regionale
di gestione del sistema di istruzioneformazione
la parte pubblica, attraverso il
Patto, si è assunta il compito della “definizione
di un procedimento condiviso per l’orientamento
ed il soddisfacimento delle domande
di istruzione e formazione coerenti
con le esigenze dell’Umbria”.
Non a caso, il primo progetto per tentare di
modellizzare un POF territoriale è nato proprio
in questa regione (vedi articolo a pag. 5).
Il Patto ha quindi il merito di aver creato le
basi per un progetto di sistema, ampio e organico,
che comprende nel proprio orizzonte
anche il sistema universitario, e che permette
alla parte pubblica di mettere a punto le linee
direttrici dell’offerta formativa e alle
scuole, in prospettiva, la massima autonomia
nel declinare il proprio POF senza cadere nel
progettificio. In questa logica sarà possibile
valutare le effettive ricadute dell’azione formativa
e, quindi, dell’investimento effettuato.
* Eugenio Bastianon, Docente supervisore di tirocinio
presso la SSIS Veneto

U.R.L. ( http://www.nuovaautonomiascolastica.com/rivista/2007_11/8_11-Bastianon.pdf )
H.P. ( http://www.autonomiascolastica.it/ )

L'Anagrafe delle scuole e l'archivio storico delle pagine web del Ministero della Pubblica Istruzione dal 5 dicembre 1998 ad oggi.


La nuova applicazione web di Interrogazione dell’Anagrafe delle scuole statali si propone di fornire all’utente nuovi strumenti per facilitare la sua ricerca. Ora le scuole possono essere trovate con maggiore facilità sia mediante nuove “chiavi” (ad esempio il codice meccanografico o, per le scuole secondarie di secondo grado, l’indirizzo di studio) sia attraverso un uso semplificato di quelle già in precedenza utilizzabili. In particolare, la possibilità di cercare un istituto secondario di secondo grado mediante gli indirizzi di studio in esso attivati costituisce un prezioso strumento di orientamento per le famiglie e gli studenti.

Nella nuova applicazione Web di Interrogazione dell’Anagrafe scuole statali, l’utente potrà selezionare una qualunque delle voci tra:

Regione
Provincia
Comune
Tipologia
Tipologia di scuola secondaria di II grado
Denominazione
Codice meccanografico
Indirizzo di studio

ed ottenere informazioni anagrafiche e relative agli indirizzi di studio di una o più scuole.

Se si sceglie di effettuare una ricerca geografica, sarà necessario selezionare una regione e le scelte successive saranno circoscritte alle province dei quella regione e, procedendo, ai comuni di quella provincia. Fatte queste selezioni, nel campo Tipologia, compariranno solo le tipologie di scuola presenti al livello geografico precedentemente scelto.
Tuttavia è possibile anche interrogare l’anagrafe delle scuole secondo criteri diversi da quello geografico. Ad esempio se si vogliono conoscere tutte le scuole di una certa tipologia (tra: Scuola dell’infanzia, Scuola primaria, Scuola secondaria di I grado, Scuola secondaria di II grado, Corso serale, Convitto nazionale, Centro territoriale permanente, etc.), è possibile selezionare dal menù a tendina nel campo Tipologia, il tipo di scuola desiderato e verrà proposta una schermata con l’elenco di tutte le scuole di quel tipo sul territorio nazionale.
Analogamente, si potrà scegliere una Tipologia di scuola secondaria di II grado (Liceo classico, Liceo scientifico, etc.), ma solo dopo aver scelto Scuola secondaria di II grado nel campo Tipologia.
Effettuata la scelta della Scuola secondaria di II grado nella Tipologia, nel campo Indirizzo di studio si darà la possibilità di scegliere tutti gli indirizzi di studio che nell’a.s. 2006/07 sono stati oggetto di esame di maturità. Quindi, se si selezionerà tra questi un indirizzo, ad esempio il “Linguistico moderno”, si aprirà una schermata con l’elenco di tutte le scuole secondarie di II grado in cui nell’a.s. 2006/07 il “Linguistico moderno” è stato oggetto di esame di maturità. Ovviamente se sono state fatte anche delle restrizioni a livello geografico o rispetto ad una specifica tipologia di scuola secondaria di II grado (ad esempio l’Istituto Tecnico Commerciale), sarà possibile scegliere solo gli indirizzi esistenti nell’ambito territoriale e/o scolastico scelto.
Una modalità ulteriore di ricercare le scuole è quella di scrivere nel campo Denominazione il nome, in parte o per intero, della scuola di interesse e si aprirà una schermata con l’elenco delle scuole che contengono nella denominazione il nome digitato. Analogamente sarà possibile ricercare una scuola conoscendo il suo codice meccanografico, che dovrà essere correttamente digitato all’interno del campo Codice meccanografico.
Qualunque sia la scelta effettuata, si può decidere di ordinare i risultati per uno qualsiasi dei campi.
Dalle schermate che si apriranno a seguito di una ricerca, contenenti l’elenco dei risultati, si potrà, facendo click sul codice della scuola, visualizzare la scheda con il dettaglio delle informazioni anagrafiche della scuola e degli eventuali indirizzi di studio che nella scuola sono stati oggetto di esame di maturità nell’a.s. 2006/07. Procedendo in modo analogo con il codice dell’Istituto di riferimento, verrà visualizzata la relativa scheda. Queste schede potranno essere stampate.

ATTENZIONE: le scuole elencate sono quelle esistenti in anagrafe per l’a.s. 2007/08, e gli eventuali indirizzi di studio elencati sono quelli che nelle stesse scuole sono stati oggetto di esame di stato nell’a.s. 2006/07. Si avverte, pertanto, che sia la scuola che gli eventuali indirizzi di studio da questa offerti potrebbero non essere più disponibili per l’a.s. 2008/09.


U.R.L. ( http://www.trampi.istruzione.it/ricScu/start.do )
U.R.L. ( http://web.archive.org/web/*/http://www.istruzione.it )

Osservatori Regionali Permanenti sul Bullismo.


http://www.pubblica.istruzione.it/images/p_istruzione/banner/banner_smontailbullo_1.gif

Osservatori Regionali Permanenti sul Bullismo

U:R:L: ( http://www.smontailbullo.it/dynamic/pages.php?p=osservatori&r=104#info )

Un portale a servizio degli studenti.




Piano per il Ben…Essere dello studente (2007-2010)

Il Ministero della Pubblica Istruzione promuove, in collaborazione con gli altri dicasteri competenti e in sinergia con i diversi soggetti presenti sul territorio, un piano nazionale per la prevenzione del disagio fisico, psichico e sociale a scuola. L’impegno comune è quello di realizzare percorsi sperimentali, ricerche e programmi operativi per diffondere la cultura della salute, del benessere e migliorare la qualità della vita all’interno del sistema scolastico.

In tale prospettiva, si intendono fornire obiettivi generali e linee di azione per realizzare, durante il prossimo anno scolastico e in sinergia con quanto le istituzioni scolastiche autonome stanno già realizzando al proprio interno e in rete fra loro, il piano nazionale del benessere dello studente.

U.R.L. ( http://www.benesserestudente.it/ )

venerdì 7 marzo 2008

MANIFESTO GENITORI E SCUOLA IN RETE X UN MOVIMENTO

(bozza del 14 dicembre 2007)

MANIFESTO GENITORI E SCUOLA IN RETE X UN MOVIMENTO

Nonostante i molteplici riconoscimenti normativi, finanche a livello costituzionale, della partecipazione dei genitori alla vita della scuola sembra che si tenda a vivere ogni intervento sempre come ingerenza.

Ciò finisce spesso per ridurre gli organi collegiali a contenitori vuoi che noi genitori, in mancanza di adeguate informazioni, non siamo in grado di riempire di validi contenuti.

L’autonomia anziché rafforzare l’idea di scuola come piccola comunità locale la sta trasformando in una sorta di azienda dell’educazione centralizzando in modo insindacabile ogni potere di gestione. Ma quella comunità esiste. Possiamo dire che la scuola non rappresenti un gruppo di persone unito da un vincolo organizzativo e da interessi comuni? Solo l’adozione di strumenti di valutazione che tengano conto di tutti gli interessi in gioco ed un monitoraggio costante delle esigenze potrà contribuire a migliorare la qualità dell’offerta.

Non può costruirsi l’alleanza tra scuola e famiglia se i genitori continuano a rimanere nei corridoi della scuola, con scarsa consapevolezza delle proprie prerogative ed incapaci di fare buon uso degli strumenti offerti loro dalla legge in quanto sprovvisti delle necessarie competenze per rivendicare un ruolo diverso.

Manca una FORMAZIONE PREVENTIVA dei genitori candidati agli organi collegiali, allo scopo di renderli uguali nella preparazione alle altre componenti della scuola, nonché una TUTELA SOCIOECONOMICA DELLE FORME DI PARTECIPAZIONE come la previsione permessi retribuiti per la partecipazione agli organi collegiali o il riconoscimento del ruolo comitati genitori e la loro istituzionalizzazione per garantire pari opportunità di partecipazione tutti i genitori.

La difficoltà di partecipazione genera l’indifferenza e a mancanza di una chiara, decisa ed univoca risposta legittimerà chi ci vuole privare di un nostro diritto di rappresentanza di cui non sappiamo o non riusciamo a fare corretto uso.

I genitori sono isolati, manca un’anagrafica ed una banca dati delle rappresentanze, almeno dei presidenti dei Consigli di Circolo e di Istituto. Costituire una rete invece può rappresentare una migliorata capacità di comunicare e confrontarsi anche su obiettivi diversi favorendo lo scambio di esperienze, condivisione di progetti e proposte, indispensabile per rafforzare il nostro ruolo, riempirlo di fattivi contenuti e fare udire la nostra voce.

I genitori dovrebbero costituirsi in rete per scambiarsi idee, formarsi sulla scuola e sugli organi collegiali, riconfermare e diffondere anche ai docenti le idee ed i presupposti della democrazia partecipativa, troppo spesso ignorate, ed ora più che mai.

Il nostro obiettivo è quindi realizzare una stabile rete di comunicazione, virtuale e reale, tra le istituzioni scolastiche per una migliore informazione, collaborazione, scambio di esperienze e buone pratiche, che aiutino a favorire strategie comuni e risolvere le problematiche scolastiche del territorio, promuovendo anche occasioni di incontro.

A tal fine stiamo individuando tutte le scuole in rete entro i vari comprensori/distretti e raccogliendo i loro siti all’interno di un’unica banca dati per agevolare il collegamento.

Puoi vederle alla URL: http://www.apritiscuola.it/genitori/inrete/campania/napoli/ cliccando sulla voce “Non siamo soli” sul piede in basso.

Un coordinamento stabile dei presidenti dei consigli di circolo e di istituto rappresenta oggi una necessità territoriale oltre che un’opportunità per condividere iniziative e proposte efficaci.

Se manca una volontà istituzionale di coadiuvare i genitori nel fare rete noi possiamo superare questo limite. I movimenti non si creano se non attraverso un coinvolgimento reale che parta a livello locale perchè è altresì ovvia la necessità di costruire anche un organico rapporto con la propria realtà territoriale, gli enti locali, e le componenti tutte della scuola.

Non basta la rete virtuale per fare rete nel reale.

Per comprendere i nostri obiettivi, che ci auguriamo di poter condividere con te, ti segnaliamo i link relativi ad alcuni documenti
http://www.edscuola.it/archivio/famiglie/lettera_aperta.htm
http://www.edscuola.it/archivio/famiglie/40_anni_di_partecipazione.htm
http://www.edscuola.it/archivio/famiglie/scuola_e_famiglia.htm

Ed ora tocca a te.

Individua il compresorio/distretto della tua scuola e gli istituti in esso compresi.

Aiutaci ad aggiornare le nostre informazioni indicandoci altri siti a te noti.

Scelto un ambito territoriale prova a contattare altri genitori attivi ed in particolare i presidenti delle scuole ivi comprese.

Promuovi incontri nel reale tra quei genitori/presidenti che hanno voglia di cambiamento e volontà e determinazione per sollecitarlo.

Ti invitiamo a contattarci alla mail: genitori_inmovimento@yahoo.it e/o compilando il FORM che trovi in: http://www.apritiscuola.it/genitori/inrete/form_Forma_LaRete.htm

Attendiamo una tua risposta.

Il Gruppo di lavoro dei Genitori in Movimento

(bozza del 14 dicembre 2007)

lavori in corso...